Parla il Dott. Phil...5 anni dopo

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::Ruud::
view post Posted on 23/9/2008, 23:59




Peter Rugg del The Pitch magazine ha recentemente condotto una intervista con l'ex terapista dei Metallica Phil Towle. Alcuni estratti della discussione sono riportati di seguito.

The Pitch: Qual'è il tuo rapporto con la band ora?

Phil Towle: Siamo rimasti amici. Ho parlato con Lars giusto qualche giorno fa, e siamo in stretta amicizia. Dal punto di vista professionale non c'è nessun rapporto invece.

The Pitch: Quando iniziasti a lavorare con i Metallica dicesti che i risultati della terapia non si sarebbero visti prima dell'album successivo. Adesso che hai ascoltato l'album, quali pensi che siano i risultati?

Phil Towle: Penso che i ragazzi stiano molto meglio e questo si ripercuote sulla creatività della band. E la musica del nuovo album rivela proprio questo secondo me. Sento la loro potenza, sento la loro sicurezza; non sono più incerti. Sento che sono forti sia dal punto di vista musicale sia per quanto riguarda i testi. Ascoltando l'album si percepisce che abbiamo davanti delle persone che stanno facendo ciò che amano, e che sopratutto stanno bene insieme. Hanno fatto un grande lavoro.

The Pitch: Dal punto di vista psicologico, dov'è ora la band rispetto a quando la incontrasti per la prima volta?

Phil Towle: Sento che prima eravamo nel processo di costruzione. Ora la ricostruzione è finita, e ne apprezziamo il risultato. È come ricostruire una casa. Si parte dalle fondamenta, e mano a mano procedi verso l'alto, apprezzando il lavoro che hai fatto fino a quel momento. Quando finisci la casa, la guardi e riesci ad apprezzarla nella sua interezza, e sei contento del lavoro che hai fatto. Ora siamo a questo punto, stiamo analizzando e apprezzando il lavoro fatto in tutto questo tempo. Comunque sia, sono curioso di vedere cosa faranno con il prossimo album.

The Pitch: Con le squadre di football puoi misurare il successo del tuo lavoro in termini di quanti Super Bowl vincono. Siccome la musica è un mondo molto più intangibile, come puoi quantificare l'aiuto che hai dato ai Metallica?

Phil Towle: Possiamo misurare il successo in base a quanto la band ha riacquistato se stessa. Dici bene che la musica è un mondo totalmente diverso. Intendo dire, le vendite dell'album rispecchiano la popolarità. Ma non significa che l'album sia necessariamente ottimo. Potremmo discutere all'infinito sulle basi secondo le quali si analizza un vero talento. Celebrità non è sinonimo di avere talento. Per me, ora come ora la band è in una posizione tale da poter avere un buon impatto sulla società.

The Pitch: Come saprai, molti fan dei Metallica non hanno apprezzato il fatto che abbiano chiamato un terapista per risolvere i problemi. Secondo loro quella era la decisione meno "metal" che potevano prendere.

Phil Towle: Penso che la gente si limiti a fare una istantanea. Sente un pezzo di "Some Kind of Monster", non apprezzano e tendono a paragonarlo con i vecchi lavori della band, bollandolo dunque come un fallimento. Per un terapista come me, questa è solo una parte dell'intero processo. I membri dei Metallica sono ora compagni migliori, esseri umani migliori, padri di famiglia, ma non perché ho fatto IO quel lavoro, ma perché l'abbiamo fatto insieme. Perché abbiamo passato mesi, anni, a lavorare sotto quel profilo, per analizzare tutti gli aspetti della personalità. Dunque io non faccio una istantanea. Io vedo il processo nella sua interezza e in base al fine per il quale è stato intrapreso.

The Pitch: Dal punto di vista psicologico, pensi che la gente arriverà a dire che la cover di Death Magnetic assomigli a una vagina?

Phil Towle: Beh... francamente non l'ho pensata in questi termini. Ho parlato con un po' di gente riguardo la cover. Beh, sembra che alla gente piaccia. A me sembra una cripta. Psicologicamente, la cosa più importante è perché vediamo la cover nel modo in cui la vediamo. Dunque, perché a me sembra una cripta? Sono influenzato dal "Magnetismo che c'è nella Morte"? A me non risalta più di tanto, ma forse perché sono ormai un settantenne. Ed è per questo che l'arte è meravigliosa. Ognuno può vederci quello che vuole, nel modo in cui vuole e perché lo vuole.

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